Palazzo Spada vota il documento atteso da giorni e c’è pressing sul sindaco, dall’opposizione: «Latini assente per mesi»
Con qualche giorno di ritardo rispetto al previsto, ma alla fine l’atto di indirizzo del consiglio comunale di Terni relativo alla vicenda Treofan è arrivato: nel pomeriggio di lunedì, con 30 voti a favore e 2 astensioni, la massima assise cittadina ha approvato un documento col quale si chiede ai vari livelli istituzionali di far sì che Jindal sia obbligata a vendere piuttosto che chiudere e dismettere la produzione di film di polipropilene.
Palazzo Spada “Il consiglio comunale – si legge nell’atto – condanna le scelte scellerate della multinazionale, che intende chiudere lo stabilimento di Terni, nonostante il suo indubbio valore produttivo e la sua virtuosità a livello nazionale ed europeo; sottolinea la valenza strategica che rappresenta il sito produttivo Treofan per Terni, per l’Umbria e per l’intero Paese, tanto da renderlo, insieme all’intero comparto chimico ternano, confacente con quanto previsto dall’art. 43 della Costituzione; ritiene che il Sindaco debba intervenire in tutte le competenti sedi istituzionali, in primis al Mise, per tutelare i livelli occupazionali e produttivi della Treofan; ritiene fondamentale l’esigenza di operare per obbligare Jindal alla cessione dello stabilimento ternano; richiede altresì al sindaco di riferire periodicamente al consiglio comunale sugli sviluppi ed esiti di questa vertenza; esprime solidarietà alle maestranze tutte e alle loro famiglie, che vivono da mesi una situazione critica e che chiedono soltanto di avere il diritto di continuare a lavorare”.
Le critiche Se c’è una cosa su cui hanno puntato molto le forze sindacali in questa vicenda è l’unitarietà della politica ma a Palazzo Spada non manca chi in qualche modo si dissocia. Il consigliere comunale di Forza Centro, Emanuele Fiorini, astenutosi, dichiara: «Voglio prendere le distanze da un certo modo di fare che non serve a niente, che non aiuta in alcun modo i lavoratori e le loro famiglie. L’atto di indirizzo è la foglia di fico per coprire chi non ha fatto niente, che non si è mosso per tempo, Io sono per fare una azione veramente forte, tutta l’Amministrazione Comunale, tutto il consiglio comunale, devono andare a parlare con il presidente Conte perchè ormai solo un intervento del governo nazionale, forse, può fare qualcosa». In questo senso vale la pena ricordare, e i dipendenti Treofan non perdono occasione, che per un salvataggio in extremis prima che sia troppo tardi, mancano 69 giorni.
Pd Dal Partito democratico, la consigliera comunale Tiziana De Angelis ha dichiararato: «Ho votato l’atto di indirizzo per il grande rispetto che ho per i lavoratori della Treofan e del dramma che stanno vivendo. Condivido però molte delle parole della dichiarazione di voto di Fiorini in quanto in questi mesi su questa vicenda il sindaco Latini è stato assente e non può essere certo ora un atto di indirizzo a colmare il lavoro non fatto».