comune di perugia
Gli uffici del Comune di palazzo dei Priori

di Daniele Bovi

Uno degli obiettivi che Andrea Romizi in campagna elettorale ha promesso di centrare, ovvero una riduzione del 10 per cento della spesa capace di liberare risorse per 18-20 milioni di euro all’anno, è un obiettivo da centrare subito e non nell’arco di una consiliatura. Complice una situazione di conti venuta alla luce nel giorno della prima giunta e un 2015 dove saranno 18 i milioni in meno a disposizione di palazzo dei Priori (soprattutto a causa di minori trasferimenti), il taglio «diventa un’immediata necessità» come spiega l’assessore Francesco Calabrese nella relazione finale della commissione sulla revisione della spesa, consegnata in questi giorni a sindaco, giunta e consiglieri di maggioranza. Ottanta pagine in cui si passa in rassegna il lavoro fatto durante le sedute e, soprattutto, i conti di palazzo dei Priori dalla mobilità alle utenze, dalle stampanti alla cancelleria alle manutenzioni, dalle aree verdi alle spese dei gruppi politici, dal sociale al minimetrò fino alla raccolta differenziata, agli asili nido e non solo.

Numeri e politica Tutti capitoli su cui il documento non vuole offrire soluzioni preconfezionate bensì delle possibilità, degli spunti per una futura discussione. Pagine che si possono interpretare con una doppia chiave di lettura, numerica e politica. Se da una parte infatti ci sono operazioni di buon senso, come il risparmio sulle utenze telefoniche, dall’altra ci sono scelte politiche come l’apertura del sistema degli asili nido al mondo privato, oppure l’idea di trasferire la proprietà delle strutture sportive alle associazioni. Cambi di rotta che presuppongono un’altra visione (politica) della realtà cittadina. Una volta letto tutto il documento si nota che, a livello numerico, la vera chiave di volta dell’operazione potrebbe essere quella del quinto d’obbligo. Palazzo dei Priori cioè potrebbe usare un potere che tutta la Pubblica amministrazione ha, ovvero ridurre in via unilaterale (rivedendo ovviamente i servizi) una convenzione del 20 per cento.

I tagli Quelle attive valgono 40 milioni e quindi «il potenziale immediato risparmio sarebbe di circa 8 milioni di euro». Risparmi ai quali ovviamente seguirebbero minori servizi. Non «tagli lineari ma solo un «realistico adeguamento ad un mutato “tenore di vita”». E guardando a quanto successo negli ultimi mesi del 2014, «l’effetto di quelle riduzioni di costo sulla prestazione dei servizi ai cittadini coperti da quei contratti sono assolutamente ragionevoli, in molti casi impercettibili». Insomma, secondo la relazione di grasso da tagliare ce n’è eccome. Uno dei capitoli più corposi è il Minimetrò, per il quale il Comune sopporta costi «che il nostro bilancio non è neppure lontanamente in grado di sostenere».

A FINE APRILE NUOVO SITO DEL COMUNE: «SARA’ SIMILE A UN GIORNALE»

Minimetrò Ogni anno le carrozze d’argento costano circa 10 milioni di euro, «il doppio del trasporto su gomma». Un quadro di fronte al quale le alternative sono due: o si valutano tecnologie alternative sfruttando lo stesso tracciato, oppure, ben più realisticamente, si taglia e su questo Minimetrò spa e Comune stanno lavorando. Accanto alle sforbiciate servono azioni anche sul fronte delle entrate e così nella relazione si chiedono alla Regione maggiori risorse per il tpl perugino. Altro tema decisivo quello della gestione dei rifiuti, per i quali il Comune spende 31 milioni. Troppi secondo Calabrese che cita i dati relativi al fabbisogno standard elaborati dal ministero dell’Economia. L’obiettivo allora diventa un taglio del 20 per cento in 4 anni, capace di generare un risparmio di 6,2 milioni e quindi un alleggerimento delle bollette pagate dai perugini.

Asili Centrale il dossier asili e scuole materne: oggi, spiega Calabrese, a Perugia domina il pubblico con un costo medio per bambino di 10.600 euro e, così l’orizzonte a cui guardare è quello di un «riequilibrio dell’offerta» aprendo a un modello misto pubblico-privato e a quello interamente privato, nel quale il costo a bambino è di circa 4.500 euro (molto incide il tipo di contratto di lavoro). Il tutto evitando «visioni vetero-ideologiche che non hanno a che fare con la qualità del servizio». Quanto al settore cultura, nella relazione oltre a registrare la ‘sparizione’ di molti sponsor, come Coop, Unipol, Liomatic, Generali, e non solo, c’è il taglio di tutte le contribuzioni: da Umbria Jazz all’Accademia di belle arti fino al Teatro stabile. Numeri non se ne fanno (anche se durante la stesura sono stati messi nero su bianco) ma è facile immaginare che non si parla di pochi euro.

Affitti e politica Significativo anche il capitolo che parla degli affitti, per i quali si spendono tre milioni all’anno. Del trasferimento degli uffici di via Scarlatti molto si è detto e scritto e ora una boccata d’ossigeno arriva dallo Stato, che si caricherà sulle spalle i costi degli uffici giudiziari, con minori oneri dal 2016 per palazzo dei Priori da 1,5 milioni di euro. Con la nuova palazzina di Ponte San Giovanni poi si spenderanno 133 mila euro in meno e nel mirino entra anche il centro per l’impiego, da spostare magari in via del Macello, con un risparmio di oltre 60 mila euro. Parlando invece di strutture sportive emerge anche un’altra idea che presuppone una visione politica della città, ovvero la possibilità di trasferire la proprietà alle associazioni. Sotto la mannaia anche i cosiddetti costi della politica: nella relazione si parla di eliminazione dei cellulari e dei fondi dei gruppi (27 mila euro); in tutto non cifre significative ma in questo caso è il segnale che conta. Oltre a ciò si sottopone ai consiglieri un’idea, ovvero quella di assegnare il gettone o il permesso retribuito solo ai 16 membri effettivi delle commissioni.

Twitter @DanieleBovi

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.