Il Movimento 5 stelle propone alla Regione Umbria di comprare il Tulipano di Terni, il grattacielo recentemente al centro della seconda asta andata deserta, prezzo 5,5 milioni di euro. A chiedere a Palazzo Donini di valutare l’operazione immobiliare sono stati i consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, pronti a un interrogazione che punta a capire quando la giunta «intenda spostare almeno 2 direzioni su 6 nel Ternano, con particolare riferimento a quella della Salute di Energia e ambiente».

M5s propone alla Regione di comprare Tulipano Quindi la proposta all’esecutivo della Regione affinché «proceda all’acquisto all’asta del Tulipano, per un progetto forte di trasformazione dell’immobile in centro direzionale pubblico, chiudendo finalmente una crisi di immagine e di contenuti durata oltre 40 anni, aprendo nuovi orizzonti di sviluppo, collocando in loco tutti gli uffici pubblici, eliminando sedi e sprechi inutili, restituendo ai cittadini l’idea di una Regione interessata alle sorti dell’Umbria meridionale, ove dovranno pure essere riportati diverse centinaia di lavoratori pubblici regionali, finora scientemente e inutilmente concentrati tutti nelle sedi centrali».

Le sedi in città Liberati e Carbonari, poi, ricordano a palazzo Donini le condizioni e le criticità delle sedi della Regione a Terni dove «è stata da tempo abbandonata la sede di via Saffi (Terni) proprietà della Regione Umbria, pagando viceversa un costoso affitto al Comune di Terni per i locali ex CMM, ormai inadeguati e non del tutto conformi alle normative vigenti, in un contesto di totale degrado quale è quello di piazzale Bosco, con facciate deturpate e logore, senza parlare del degrado dell’altro edificio, collocato in centro, Palazzo De Santis, trionfo di umidità e muffe». L’operazione immobiliare vale 5,5 milioni di euro solo per la proprietà, da capire il valore dell’investimento per trasformare il Tulipano in un centro di uffici pubblici.

Più uffici della Regione a Terni Per spronare la giunta a valutare la maxi operazione i due consiglieri regionali del M5s argomentano sostenendo che «Terni, pur contribuendo quotidianamente e riccamente all’esistenza talora parassitaria della Regione, vede invece concentrate nelle sedi centrali tutte le sei direzioni regionali, ma anche 60 servizi su 62, oltre a posizioni organizzative di supporto, professionali, unità organizzative territoriali, nonché ben 181 sezioni su 189 (a Terni residuali 8, in tutto), vagonate di uffici collocati volutamente solo nelle sedi centrali, molto diversamente dall’esempio di molte altre regioni, a partire dalla vicina Abruzzo. A quasi 50 anni dall’insediamento del primo Consiglio regionale (20 luglio 1970) un solo dato – concludono – illustra chiaramente la questione dell’Umbria a due velocità: Perugia 1970 abitanti 129.000; Terni, 1970 abitanti 106.000; Perugia, 2017: abitanti 166.000; Terni, 2017: abitanti 111.000, gli stessi dal 1980».

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