La giunta regionale

di Daniele Bovi

Benché priva di sbocchi sul mare, da martedì anche l’Umbria ha il suo Papeete. Nel bel mezzo della settimana di Ferragosto, con presidente e assessori in vacanza e i palazzi della politica semideserti, la Lega ha deciso di espellere dal partito l’assessore Enrico Melasecche, aprendo di fatto la crisi di giunta. Un’espulsione che, martedì mattina, sarebbe stata comunicata alla presidente Donatella Tesei da Matteo Salvini e dal segretario Virginio Caparvi contestualmente all’invio del comunicato ai giornali.

VIDEO: QUANDO SALVINI HA AVVERTITO MELASECCHE

Espulso «La Lega Umbria – spiega il partito in una nota – comunica l’esclusione di Enrico Melasecche dalle liste degli iscritti al partito con decorrenza immediata. Il provvedimento intrapreso rappresenta un atto politico dovuto e legittimo, adottato in conseguenza del venir meno del rapporto di fiducia con il partito e dall’incompatibilità tra il suo operato e gli obiettivi proposti dalla Lega nell’ambito di governo regionale, oltre che dal mancato adempimento delle norme statutarie della Lega. Alla luce di tale espulsione la Lega diffida Enrico Melasecche dall’agire e dal parlare in nome e per conto del partito». Da una parte, quindi, c’è la vicenda legata alle mancate dimissioni, e dall’altra un operato che la Lega giudica incompatibile con i propri obiettivi, il che tira in ballo direttamente la presidenza, da statuto responsabile politicamente dell’intera azione di governo.

OPPOSIZIONI: «IRRESPONSABILI. TESEI PARLI»

La punta dell’iceberg La nota del partito rappresenta la punta di un iceberg che da quasi due anni ormai galleggia pericolosamente tra la giunta e il consiglio regionale. Poche ore dopo la larghissima vittoria dell’ottobre 2019, al Park Hotel di Perugia Matteo Salvini spiegò al partito che se gli eletti fossero entrati in giunta avrebbero dovuto dimettersi, lasciando così il posto in aula a chi non ce l’ha fatta. Nell’esecutivo, a parte il veneto Luca Coletto mandato a dipanare la matassa sanitaria, per la Lega entrò il solo Melasecche, vecchia volpe della politica umbra che ha sempre risposto picche al partito che gli chiedeva di dimettersi da consigliere.

Le fazioni Una Lega in Umbria spaccata tra briziarelliani e caparviani, con i secondi che le hanno provate tutte per ottenere le dimissioni di Melasecche, grazie alle quali in aula sarebbe potuta entrare la caparviana Manuela Puletti. Nei mesi passati è stata tentata anche la strada del «lodo Melasecche», come è stato ribattezzato il tentativo di modifica statutaria che, se approvato, avrebbe tolto le castagne del fuoco leghista. Il Papeete umbro avrà ripercussioni dirette sugli assetti di giunta faticosamente trovati a fine 2019 tanto che la patata bollente, ora, è sulla scrivania della presidente Donatella Tesei, dato che le nomine e il relativo rapporto di fiducia con gli assessori che ne scaturisce sono in capo alla presidenza.

Rimpasto Melasecche si limita a un laconico «no comment» e si dice «sereno», mentre chi ci ha parlato lo dipinge come furente nei confronti del segretario leghista Caparvi, e non intenzionato a farsi da parte. Fatto sta che la posizione dell’assessore da ora è in bilico e nelle prossime settimane si capirà se Palazzo Donini ingaggerà un braccio di ferro con il partito per difendere gli attuali assetti oppure no. Tesei fino a ora non ha voluto toccare gli equilibri interni alla giunta, avendo ben chiaro in mente che muovere la pedina Melasecche significherebbe mettere inevitabilmente mano ad altri componenti della squadra; i rimpasti, notoriamente, si sa come iniziano ma non si sa mai come finiscono.

Scenari Attualmente, nella squadra ci sono due ‘civici’ come Paola Agabiti e Michele Fioroni, quest’ultimo disconosciuto da FdI, che sente l’odore del sangue: tramite Giorgia Meloni, il partito ha fatto già sapere che in caso di addio di Melasecche FdI, data la crescita in termini di consensi, chiederà un posto nell’esecutivo (con la capogruppo Eleonora Pace?) senza toccare la presidenza dell’Assemblea occupata da Marco Squarta. Per l’eventuale sostituzione di Melasecche, in casa Lega uno dei possibili nomi è quello di Paola Fioroni, ma nel complesso bisognerebbe tenere conto anche dell’equilibrio territoriale, che in Umbria rappresenta un tema politicamente molto sensibile. Di sicuro qualsiasi cambiamento non avverrà nei giorni di Ferragosto: per il momento, complici le ferie, la situazione verrà fatta decantare e, tra qualche settimana, se ne riparlerà.

LA MAPPA POLITICA DELL’UMBRIA

Le elezioni Da Palazzo Donini, e in particolare da Tesei, non arriva alcun commento, e lo stesso accade dai vertici e dai consiglieri regionali della Lega. Molti salviniani però, a microfoni spenti non nascondono il proprio stupore: che la Lega avesse questo obiettivo era cosa nota, ma non con queste tempistiche. Un altro elemento da tenere in considerazione, infatti, è che il 3 e 4 ottobre si terranno le amministrative, con partite in Comuni chiave come Città di Castello, Spoleto, Assisi e Amelia; un voto molto concentrato nell’area perugina. A Castello il centrodestra non ha ancora un nome, a Spoleto il fronte correrà diviso, ad Amelia invece sarà unito così come ad Assisi, patria del capogruppo in consiglio regionale Stefano Pastorelli.

Twitter @DanieleBovi

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