Il consiglio comunale di Terni

di M.R.

Aumento di capitale di Asm che porterà il nuovo partner industriale a detenere una partecipazione compresa tra il 40% e il 49%, a fronte del conferimento di asset delle società Ferrocart srl (per un 60%), Umbriadue scarl (per un 99,4%) e Newco Orvieto (fino a un massimo del 20%), oltre a un apporto in liquidità fino a un massimo di 2,5 milioni di euro. Questo il cuore dell’operazione che dopo accesi dibattiti in svariate sedute di commissione, ha trovato mercoledì l’ok in consiglio comunale. A dire sì al matrimonio tra le due società, la maggioranza in consiglio comunale, quindi il centrodestra con la sponda di Orsini (gruppo Misto).

Il segnale politico Contrari Emanuele Fiorini (gruppo Misto), Alessandro Gentiletti (Senso civico) e l’intero gruppo del M5s che ha promesso esposto alla Corte dei conti. Dopo aspre critiche e l’ipotesi di un consiglio comunale aperto per coinvolgere la cittadinanza, ha scelto invece la via dell’astensione il Partito democratico che di contro ha ottenuto l’ok a un atto di indirizzo di Francesco Filipponi in cui si chiede che la nuova Asm fornisca garanzie occupazionali per i lavoratori, compresi i precari e interinali, tuteli la collaborazione con le imprese locali, garantisca la permanenza della sede a Terni e abbia un rapporto virtuoso con l’amministrazione comunale, che detiene il 51% di Asm (20 voti favorevoli e 3 astenuti (M5S e Fiorini del Misto)).

Asm-Acea Riproposti in una sala consiliare tecnologicamente rinnovata i temi che hanno sin qui animato il dibattito sull’operazione e rinnovata la soddisfazione della giunta Latini, tra le perplessità di chi si è detto contrario. L’assessore alle Partecipate Orlando Masselli: «Giornata storica, per una azienda nata nel 1961. Oggi si apre un nuovo capitolo, per una società che era destinata a morire, con una gravissima perdita per tutto il territorio di Terni.  Oggi Asm va verso il risanamento dal punto di vista economico. La società viaggiava con 137 milioni di debiti. La società rischiava inoltre di perdere tutte le concessioni entro il 2030». Masselli ha ricordato tutti i passaggi fondamentali per il trasferimento di asset di Acea in Asm. Attività produttive che riguardano il trattamento dei rifiuti e l’idrico in maniera tale che l’attività produttiva di Asm sia rafforzata e possa riguardare tutto il ciclo dell’acqua e dei rifiuti. Masselli ha rammentato che il nuovo assetto societario consentirà ad Asm di poter partecipare, in base ai nuovi numeri di bilancio e produttivi, alle gare nazionali. «Le polemiche di questi giorni – ha concluso l’assessore alle Partecipate – nascono da visioni diverse e forse anche da una non cognizione dello stato reale di Asm. L’acquisizione delle partecipazioni societarie porterà ad Asm, e al comune di Terni in qualità di socio unico, numerosi vantaggi sia di tipo economico che patrimoniale».

Soluzione per la multiutility «Il beneficio economico-finanziario stimato per Asm – si legge nella delibera – è pari a 14.9 milioni di euro, cumulato sino al 2030, quale incremento del risultato netto effetto dei maggiori utili di esercizio derivanti dalle partecipazioni in Ferrocart e NewCo Orvieto. Sempre per Asm si prevede un incremento del patrimonio netto, già a partire dal 2022, di 42,3 milioni di euro e un patrimonio netto al 2030 di 134,9 milioni di euro rispetto a quanto avverrebbe qualora l’accordo non venisse perfezionato. Quanto alle ricadute sul comune di Terni, le previsioni indicano sia benefici per il bilancio comunale sia un impatto positivo sui servizi esternalizzati affidati ad Asm, la cui erogazione beneficerà dei vantaggi connessi all’inserimento della società nell’orbita di Acea, con ricadute positive sul territorio. Nello specifico, con gli apporti di Ferrocart nel settore del riciclo e recupero dei rifiuti, di Umbriadue nel settore idrico e di NewCo Orvieto per le attività di compostaggio e discarica dei rifiuti, Asm Terni potrà chiudere i cicli dei settori ambiente e idrico, e quindi aspirare a migliorare la propria indipendenza economica da altri fornitori contrastando, allo stesso tempo, la concorrenza degli altri operatori. La procedura pubblica di aggiudicazione e i relativi accordi sono frutto di un lungo e complesso iter procedurale che ha previsto, tra le altre cose, l’acquisizione del parere preventivo  e positivo dell’autorità garante della Concorrenza e del Mercato che ha comunque formulato una eccezione in merito al contratto di servizio relativo alla manutenzione della rete comunale di illuminazione pubblica».

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