del professor Andrea Fabi*

Come cittadino ternano ho ritenuto di fare delle considerazioni sulla prevista realizzazione di un palazzetto dello sport per la città di Terni dove svolgere attività agonistiche, spettacoli, manifestazioni culturali, attività scolastiche di interesse. Sono circa trenta anni che la città è in spasmodica attesa di un tale impianto. Il capoluogo di regione ne è dotato da oltre 35 anni e proprio in questi giorni l’amministrazione Romizi sta deliberando un’operazione di restyling per rendere la struttura sempre più adeguata alle esigenze del territorio perugino, con una spesa programmata di oltre 1,6 milioni di euro. Anche questo settore Terni è stata sempre cenerentola per ragioni di sudditanza politico istituzionale, ma anche per assenza di una visione complessiva delle esigenze vere di una città di oltre 110mila abitanti.
In queste settimane, dopo l’avvento della nuova amministrazione che governa la città, il tema palasport è ritornato prepotentemente all’ordine del giorno con la concreta possibilità di rendere possibile, in tempi relativamente brevi, questa struttura attraverso la conclusione di un bando di gara, predisposto dalla precedente amministrazione, che prevede la realizzazione della struttura nell’area del foro boario nei pressi dello stadio Libero Liberati. Avendo passato la mia intera vita nel mondo dello sport come praticante ed insegnate ho letto queste notizie con l’entusiasmo di chi può finalmente vedere realizzata un’opera fondamentale nell’interesse di tutti i cittadini. In queste settimane mi sono confrontato con tante persone che, come me, hanno vissuto e vivono il mondo dello sport sia a livello agonistico e che amatoriale e tutti condividono l’opportunità storica che la città si trovava davanti, realizzare una struttura che il mondo dello sport ha chiesto per decenni e che per vari motivi non era stata mai realizzata.
In questi gironi ho appreso che all’interno dell’amministrazione Latini è in atto una riflessione e un approfondimento tematico relativamente al progetto, al luogo di realizzazione e ad altro. Fra le tante ipotesi, pare, che alcuni abbiano proposto come sito il terreno della ex polveriera immediatamente vicino all’istituto penitenziario di Sabbione. Parliamo di un luogo sicuramente decentrato rispetto alla città e soprattutto sottoposto, da quanto risulta, a un vincolo da parte della sovraintendenza oltre ad essere di proprietà del ministero della difesa. Tutto questo considerando i tempi per la concessione, la bonifica, il superamento del vincolo, gli studi fattibilità, la preparazione di un nuovo bando europeo dovremmo aspettare almeno altri venti anni.
Abbiamo assistito pochi giorni indietro a Teleterni un’intervista all’assessore allo sport del Comune di dott.ssa Caterina Proietti la quale, fra le altre cose, ha parlato di palazzetto. A precisa domanda rispetto al progetto realizzativo del Palazzetto dello sport ha manifestato in maniera chiara la propria contrarietà al progetto esistente, ritenendo che il foro boario fosse più adatto per realizzare una grande pista di atletica leggera utile a grandi eventi. Oltre alla genericità della definizione “grandi eventi”, non posso non evidenziare come la città di Terni sia già dotata del glorioso campo scuola Casagrande, che ormai da decenni è abbandonato e che avrebbe bisogno di forte operazione di ristrutturazione per dare una risposta seria al movimento ternano legato all’atletica leggera amatoriale e competitiva. In questo contesto non posso esimermi di valutare la collocazione progettuale al Foro Boario. Una soluzione che offre dei vantaggi oggettivi per la vicinanza al centro cittadino, facilmente raggiungibile dagli atleti delle società sportive, dagli alunni delle scuole, che per molti cittadini che potrebbero recarsi al palazzetto anche senza l’uso di mezzi di trasporto. Meno parcheggi, meno
traffico, meno inquinamento. Altro aspetto non secondario della realizzazione al Foro boario è che quest’opera darebbe una concreta risposta urbanistica rivalutando una delle zone più degradate del centro cittadino creando una serie di servizi collaterali che potrebbero essere di grande utilità alla città e facendo uscire quel contesto dalla zona franca che è oggi in particolar modo nelle ore notturne diventa centro di spaccio della droga e della prostituzione.
Da cittadino chiedo un confronto serio all’interno dell’amministrazione con il Sindaco che deve essere terminale concreto del contesto decisionale nella consapevolezza del ruolo che la nuova amministrazione deve svolgere per il rilancio della città. Questo confronto potrebbe essere coordinato coinvolgendo le forze attive della città per arrivare in tempi rapidi alla definizione del progetto, tenendo anche conto che la Fondazione Carit ha manifesto in maniera chiara la propria disponibilità a sostenere economicamente il progetto più strutturato in questo momento. Terni non può più permettersi di perdere treni in corsa in tutti i settori, compreso quello infrastrutturale dove nostra città è in gravissimo ritardo anche nei confronti delle città limitrofe. Se esistono le condizioni legali e progettuali è necessario procedere rapidamente alla realizzazione del progetto che permetterà alla città di avere il suo palazzetto dello sport. Perdere ulteriore tempo nella genericità delle posizioni sarebbe un colpo mortale ad una città ormai agonizzante.

*docente ternano di Educazione fisica

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