In primo piano Mario Fagotti (foto F.Troccoli)

di Daniele Bovi

«Tranquillizzi tutti: sto benissimo, al massimo mi sono rotto le scatole. Ecco, questa è l’unica malattia che ho». Dopo 12 anni finisce l’era dell’ingegner Mario Fagotti ai vertici di Sase, la società che gestisce l’aeroporto San Francesco. Fagotti ha infatti consegnato le dimissioni al Consiglio di amministrazione che in una nota ufficiale parla di «motivi urgenti e personali» che, come visto, per fortuna non riguardano problemi di salute. L’ormai ex presidente di Sase si trova in queste ore negli Stati Uniti, in vacanza da amici, e nonostante l’amarezza si dice sereno e con molta voglia di rilassarsi. A Umbria24 spiega che le dimissioni (il suo mandato sarebbe scaduto a fine aprile) «le avevo già consegnate il 22 febbraio. Poi – racconta – me l’hanno respinte ma io le ho ribadite, e a quel punto hanno preso atto». Quel che è certo è che a Sant’Egidio non era attesa un’uscita di scena di questo tipo a due mesi dalla fine del mandato: ora il cda è stato riconvocato il 28 aprile per l’approvazione del bilancio 2015 e per il rinnovo delle cariche sociali.

Dimissioni A proposito dell’addio, Fagotti spiega che «le scelte vanno condivise da tutti i soci: se uno non le condivide in pieno e in tutti i particolari ne prende atto». Alla base di tutto c’è un problema di visione «sulle scelte per il futuro a lungo termine dell’aeroporto. Più che di incomprensioni – sottolinea l’ingegnere – parlerei di una non perfetta condivisione da parte di tutti. Comunque nulla di particolare, arriva un momento in cui vanno prese decisioni e cambiata vita; un momento in cui ci si rende conto che per il bene delle cose che sono state fatte vanno anticipati certi ricambi, almeno tutti si rimboccano le maniche e lavorano per l’aeroporto». Insomma, «non è una contrapposizione violenta – conclude l’ex presidente -, dico solo che a un certo punto ci si rende conto che con il passare degli anni va rinnovato anche lo spirito con cui certe cose sono state fatte».

Il comunicato In un breve comunicato il cda ringrazia Fagotti «per la competenza dimostrata e l’eccezionale lavoro svolto», e ricorda il «radicale rinnovamento» al quale l’aeroporto è stato sottoposto negli anni della sua presidenza: nel 2011 l’inaugurazione delle nuove strutture «dopo che erano già state migliorate le infrastrutture con l’allungamento della pista e l’ampliamento dei piazzali di sosta degli aeromobili. A questo si aggiungono la sigla della concessione ventennale con decreto interministeriale e l’inserimento dell’aeroporto tra gli scali di interesse nazionale facenti parte del Piano nazionale degli aeroporti». Infine il cda ricorda i risultati ottenuti nel 2015 sul piano operativo ed economico.

Ryanair Nel frattempo a complicare il quadro della situazione c’è l’addio forzato che l’aeroporto deve dare a quattro destinazioni sulle quali vola Ryanair, ovvero Barcellona, Dusseldorf, Cagliari e Brindisi. Tutto ciò a causa delle scelte dell’azienda dopo l’aumento delle tasse municipali deciso dal governo. Una questione, sulla quale nelle prossime ore aeroporto e Ryanair dovrebbero esprimersi in modo ufficiale, non collegata alle dimissioni date da Fagotti, che su Ryanair assicura: «Arriverà qualche altra rotta e altre fra quelle attive saranno rafforzate (probabilmente Londra, ndr). Tutti però dovranno lavorare con lo stesso spirito di squadra e le stesse ambizioni».

Twitter @DanieleBovi

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