Un calice di Sagrantino (foto Pier Paolo Metelli)

di D.N.

A Montefalco, partendo dalle antiche cantine francescane per arrivare fino alle moderne aziende vitivinicole, c’è un territorio unico che parla di terra, vino, paesaggio, ma anche di arte e cultura. Arte e vino tra passato e presente, sul filo conduttore della storia, nella nuova esperienza per enoturisti proposta dell’associazione Strada del Sagrantino organizzata in collaborazione con il Complesso museale di san Francesco di Montefalco. È questo quindi il ricercato abbinamento di ‘Sagrantino ieri e oggi’, il programma che prevede, tutti i giovedì, dal 5 luglio al 4 ottobre, l’ingresso libero al Museo, alle 15, con un focus guidato sulle antiche cantine francescane e sulla storia del Montefalco Sagrantino Docg e, a seguire, alle 16.30, la visita in cantina con degustazione di tre vini della denominazione Montefalco Doc e Montefalco Sagrantino Docg.

Arte e vino Quattordici appuntamenti che permetteranno di visitare, dopo l’incontro con l’arte, altrettante strutture del territorio del Sagrantino, tra Montefalco, Bevagna, Cannara e Giano dell’Umbria. Si parte il 5 luglio dalla cantina Adanti di Montefalco per proseguire poi con Antonelli San Marco, Arnaldo Caprai, Benincasa, Bocale, Colle Ciocco, Di Filippo, Fongoli, La Veneranda, Le Cimate, Moretti Omero, Perticaia, Romanelli e Scacciadiavoli. Il costo dell’iniziativa è di 15 euro, 12 euro per i gruppi formati da più di 15 persone. Per informazioni e prenotazioni: info@stradadelsagrantino.it, 0742.378490.

Sagrantino e territorio «‘Sagrantino ieri e oggi’ – commenta Serena Marinelli, presidente dell’associazione Strada del Sagrantino – racconta del legame vivo sempre esistito fin dai tempi più antichi tra il Sagrantino e la sua terra, che unisce arte e quotidianità, cultura e società. Un legame che dalle antiche cantine francescane, perfettamente conservate, porta il visitatore nelle moderne aziende vitivinicole dove il sapere antico e il rispetto della terra, la bellezza del paesaggio e l’eccellenza del prodotto guardano al futuro, mantenendo intatta e proteggendo l’identità autoctona di uno dei vitigni più interessanti del panorama internazionale».

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