L’immenso patrimonio artistico italiano durante la Seconda guerra mondiale doveva essere tutelato a tutti i costi, e spettava ai soprintendenti delle varie Regioni farlo. In Umbria fu Achille Bertini Calosso a dover proteggere città, musei, opere mobili e immobili, non solo dai bombardamenti, ma anche dalle invasioni tedesche, dagli alleati angloamericani e perfino dai partigiani. Umbria24 ha ricostruito la storia di questo visionario, dimenticato dopo la fine della guerra, grazie alla professoressa Patrizia Dragoni, docente di museologia all’Università di Macerata.