di Caterina Puletti

CLAY (“ceramica” in inglese) è un progetto coordinato dall’Umbria e promosso dall’AEuCC, Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale “Città della Ceramica”, di cui fa parte l’AiCC, Associazione Italiana Città della Ceramica, che conta al suo interno 5 comuni umbri (Città di Castello, Deruta, Gualdo Tadino, Gubbio e Orvieto). Il progetto si inserisce nel programma Interreg-Europe che si propone di sostenere gli enti locali e regionali in Europa nello sviluppo di politiche più competitive sul piano internazionale.

Origine del progetto Le piccole e micro imprese della ceramica artistica, che costituisce un aspetto peculiare della tradizione europea, sono state fortemente colpite dalla crisi economica e dalla concorrenza delle produzioni industriali a basso costo. La globalizzazione però, se da un lato rappresenta uno svantaggio, dall’altro può diventare una grande opportunità di scambio ed è proprio sul secondo aspetto che si concentra il progetto CLAY.

Innovazione e internazionalizzazione L’iniziativa coinvolge 5 regioni europee legate da una pratica artigianale comune, e si serve dello scambio interregionale per coniugare tradizione e innovazione e migliorare, di pari passo, i programmi regionali di promozione e valorizzazione. Sono 6 i partner del progetto: la Regione Umbria che fa da capofila, l’AEuCC come responsabile della comunicazione, l’Agenzia di sviluppo regionale South West Oltenia in Romania, il Consiglio regionale dell’Ostrobotnia meridionale in Finlandia, il Centro Tecnologico per la ceramica e per il vetro in Portogallo e l’Associazione per la promozione e lo sviluppo del centro europeo della ceramica di Limoges in Francia.

Fasi e obiettivo ultimo CLAY ha un valore complessivo di 1.337.153 euro, ha una durata di 5 anni (2018/2023) e si compone di 2 fasi. Nella prima (3 anni), che si concluderà a Maggio 2021 con un evento aperto al pubblico, ogni partner si è innanzitutto concentrato sull’analisi delle caratteristiche peculiari del settore ceramico artistico nella propria regione e ha poi condiviso questa riflessione con gli altri, così che i punti di forza di ciascuno potessero essere presi ad esempio. Infine, dopo aver individuato le esigenze innovative da soddisfare, le 5 regioni europee svilupperanno il proprio piano di azione locale per sostenere le piccole e medie imprese della ceramica artistica e artigianale. La seconda fase (2 anni), che prenderà avvio nell’estate i quest’anno, prevede l’attuazione e il monitoraggio dei piani d’azione. Entrambe le fasi affondano le radici nell’obiettivo principale del progetto: mantenere competitive nello scenario globale attuale sia la ceramica tradizionale che quella contemporanea.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea

 

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