di M. R.

L’acciaieria di Terni è in vendita, evidentemente la risposta agli interrogativi sull’esclusione di Ast dalla fusione Thyssen-Tata è proprio questa. L’asset di produzione dell’inox non rientra nei piani della casa madre tedesca e il sito di viale Brin è destinato a tornare sul mercato. La notizia arriva da Essen, a diffonderla è l’agenzia Reuters che riporta le parole del Ceo del gruppo tedesco Heinrich Hiesinger.

Ast Hiesinger ha parlato nell‘ambito della presentazione dei risultati dell‘anno e non ha specificato se sia stato avviato un processo di vendita ufficiale ma certo per gli ambienti sindacali della città di Terni non è una novità, casomai la conferma dei sospetti alimentati a più riprese da dichiarazioni più o meno chiare da parte dei vertici manageriali. Che Thyssenkrupp non fosse più interessato alla produzione di acciaio inossidabile, è noto da tempo ma certo una posizione così netta un po’ stordisce, soprattutto perché arriva contestualmente al rinnovo dell’esecutivo di fabbrica: ci si chiede chi saranno i prossimi interlocutori della Rsu.

Tris di azioni per Terni All’avvento di Lucia Morselli ai piani alti di viale Brin, il percorso per il futuro dell’acciaieria ternana era già tracciato: ristrutturazione (già superata), riorganizzazione (tuttora in corso) e vendita (all’orizzonte). Non a caso appena otto mesi fa, i segretari delle sigle metalmeccanici iniziarono a veicolare il timore di una cessione dello stabilimento. Da allora, le loro priorità non sono mai cambiate: stipulare un protocollo sugli appalti, recepire dati oggettivi sulla questione ambientale e redistribuire l’utile a favore dei lavoratori che hanno scelto di restare in azienda investendo lì per il proprio futuro. «Se Ast gode di buona salute – hanno sempre sottolineato i sindacati – lo deve a loro». Dopo la vendita dello stabilimento brasiliano e quello marchigiano Terninox,dunque, ora tocca all’acciaieria di Terni.

Acciai speciali Terni A fine ottobre, come ricorda pure la Reuters, la multinazionale ha comunicato ai sindacati che Ast non sarebbe stata trasferita alla joint venture europea con Tata Steel per la produzione di acciaio. Un bene o un male sarà solo il tempo a dirlo, intanto il fatto che grandi gruppi tendano a fare unione per avere più forza non fa certo brillare un centro di produzione come quello di Terni tagliato fuori dalla sua casa madre. Hiesinger, che ha parlato nell‘ambito della presentazione dei risultati dell‘anno, non ha comunque specificato se sia stato avviato un processo di vendita ufficiale.

Palazzo Donini La notizia non lascia certo indifferente la Regione che lancia il monito alla multinazionale e al governo: «Non è più tollerabile – affermano la presidente Catiuscia Marini e il suo vice fabio Paparelli – che la Tk continui ad affidare a note di agenzia comunicazioni che riguardano i futuri assetti proprietari di un sito industriale di grande rilevanza strategica non solo per Terni e l’Umbria, ma per il Paese. E’ ormai dal 2012 che Thyssen utilizza tale irriverente ed inusuale modalità di gestione delle relazioni sindacali ed istituzionali. E non ci meraviglia, quindi, apprendere ora, sempre da una agenzia di stampa, la volontà di Tk di cedere l’Ast. Ciò che però deve essere chiaro – aggiunge Marini – è che in quanto rappresentanti delle istituzioni regionali e locali a noi interessa prima di tutto la messa in sicurezza del futuro di questo sito industriale, della sua capacità produttiva e dei suoi livelli occupazionali. Le Acciaierie di Terni sono figlie della storia industriale dell’Umbria e dell’Italia; una storia che noi intendiamo difendere in ogni sede. Per questo, ritengo essenziale, e non più rinviabile, un incontro con la dirigenza di Thyssen in sede governativa, al fine di acquisire informazioni ufficiali circa gli obiettivi e le scelte strategiche della multinazionale».

@martarosati28                            

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One reply on “Thyssenkrupp, acciaieria di Terni in vendita: parola di Heinrich Hiesinger”

  1. Solo se nella possibile cordata degli acquirenti vi fossero tutti gli utilizzatori italiani di laminati inox vi potrebbe essere qualche speranza in più per il futuro del sito ternano. Ma comprare italiano va più di moda ?

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