La sede del Ministero

di Marta Rosati

La proroga dell’Accordo di programma per Area di crisi complessa Terni-Narni, la reindustrializzazione del sito Treofan, la strategia pianificata da Pessina e nuovi soci per i marchi del gruppo Acque minerali d’Italia e la vendita di Ast da parte di Thyssenkrupp. Questi i temi più caldi per il terrritorio dell’Umbria sud e per i quali sarà chiamato a intervenire a vari livelli il dicastero di via Molise a Roma, quello guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti. Il ministro ha firmato solo pochi giorni fa le deleghe ai viceministri e alla sottosegretaria. In particolare alla vice Alessandra Todde del M5s sono delegate le azioni sulle crisi aziendali e le cosiddette città intelligenti mentre il viceministro Gilberto Pichetto Fratin di Forza Italia si occuperà delle politiche industriali e delle piccole e medie imprese, made in Italy, commercio, concorrenza, consumatori, lotta alla contraffazione. Alla sottosegretaria, l’umbra Anna Ascani del Pd è stata infine affidata la delega sulla banda ultralarga, le telecomunicazioni, il digitale e il sistema cooperativo.

Mise Secondo indiscreazioni raccolte da Umbria24 nella mattinata di lunedì, Terni sarebbe per il Mise ai primi posti della lista delle questioni da affrontare prioritariamente, per almeno tre motivi: in primo luogo Treofan, visto che proprio il Mise rappresenta la cabina di regia e monitoraggio sull’accordo sottoscritto tra sindacati e società in liquidazione il 25 febbraio scorso e che ora va aggiornato; una vicenda, peraltro, quella che riguarda il sito del polo chimico di via Narni, che Todde conosce molto bene e anzi, a interpretare le parole del procuratore Alberto Liguori potrebbe aver avuto un ruolo decisivo nell’apertura dell’inchiesta nei confronti dei vertici societari per truffa ai danni dello Stato. In secondo luogo il territorio ternano sarebbe sotto la lente per i siti Sangemini-Amerino, visto che proprio sul tavolo del Mise, il gruppo Ami ha recentemente scoperto le carte del concordato che include anche esuberi; da ultimo, ma non certo di minore importanza, nell’agenda del Mise c’è la vendita di Acciai speciali Terni da parte del gruppo tedesco. La procedura non è stata ufficialmente avviata ma la questione è di quelle bollenti, per il peso che l’acciaieria ha sul Pil umbro, per l’occupazione che ad oggi garantisce ma anche per la strategicità delle produzioni di inox che il governo, anche attraverso Pichetto Fratin, potrebbe riconoscerle nell’ottica di un piano nazionale per la siderurgia.

Crisi complessa Terni-Narni A questo intricato quadro industriale sul territorio, considerato che alle deleghe assegnate a Todde, il ministro Giorgetti ha aggiunto quella sulle aree di crisi complessa, passerà al vaglio della pentastellata anche l’istanza delle istituzioni locali di prorogare l’accordo di programma sottoscritto nel 2018 e scaduto il 30 marzo scorso quando è stata nel frattempo aggiornata anche la lista delle aziende che nell’ambito della legge 181 dell’89, sono state ammesse alle agevolazioni del caso per lo sviluppo degli specifici progetti presentati a riguardo. Si tratta di quattro aziende (Fucine umbre, Novamont, Oleificio Coppini e Paolini) che hanno ottenuto complessivamente finanziamenti per circa 19,2 milioni di euro. Da tabella Mise, si tratta di progetti che avrebbero prodotto un’ottantina di nuovi posti di lavoro.

 

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