FOTO MONIA CANAVARI

di Mar. Ros.

All’incontro al Mise per la verifica dell’accordo Ast, ThyssenKrupp avrebbe messo sul piatto 4,5 milioni di euro di investimenti per il Tubificio e l’operazione porterebbe a un incremento della produzione di 30 mila tonnellate. A maggio potrebbero inoltre partire i primi interventi per il trasferimento della linea 6 di Torino, comunque non prima che la Regione si esprima rispetto ad Aia (Autorizzazione integrata ambientale) e Via (Valutazione di impatto ambientale).

Linea 6 Il processo, salvo complicazioni, dovrebbe durare un anno circa, quindi se tutto procederà per il verso giusto l’obiettivo sarà raggiunto entro il maggio del 2017. Prima della messa in funzione della linea di ricottura e decapaggio di nastri laminati a freddo sarà necessario provvedere ai dovuti collaudi, intanto sarebbe stata confermata l’installazione di uno skinpass e anche l’acquisizione in Ast di un treno di laminazione Sendzimir dallo stabilimento Outokumpu di Benrath in Germania (tecnici ternani avrebbero già fatto le dovute valutazioni in loco). Valori aggiunti alla linea 6 che permetterebbero una produzione di oltre 200 mila tonnellate di acciaio all’anno con appena quattro operai a turno.

Antidumping e ristrutturazione «Se l’Europa riconosce alla Cina lo status di economia di mercato cambiano gli equilibri», sarebbe con questa frase che il tedesco Peter Sauer membro delle relazioni esterne di ThyssenKrupp avrebbe spiegato che la «ristrutturazione non è finita». In questo senso, secondo alcuni il concetto sarebbe stato utilizzato, non tanto per indicare sforbiciate all’interno dello stabilimento ternano, quanto più per evidenziare la necessità di rinnovare e aggiornare le dinamiche interne al gruppo tedesco per mantenere adeguata competitività sullo scenario mondiale. Come è noto, il rappresentante del governo Giampietro Castano ha lodato l’operato dell’ad uscente definendola «artefice della rinascita per aver conseguito in soli due anni gran parte degli obiettivi prefissati per un arco temporale pari al doppio». La stessa Lucia Morselli avrebbe fatto il resoconto di alcuni aspetti della razionalizzazione messa in atto e, stando a quanto riferito a Umbria 24, ci sarebbero stati tagli al personale per 30 milioni, ridotti i costi delle materie prime per 20 milioni, 17 quelli risparmiati sui fornitori e 11 sull’energia.

Tk-Ast Rispetto alle prospettive future, oltre al fatto che restano da chiarire le questioni legate a Titania, Aspasiel  e alla produzione del black (probabilmente oggetto dell’incontro al Mise col nuovo amministratore delegayo Massimiliano Burelli), dalla delegazione sindacale e in particolare dalla Fim Cisl, davanti a istituzioni e management aziendale, è arrivata la proposta di ‘verticalizzazione dei prodotto’ trasformando ad esempio il centro di finitura in un polo di eccellenza come punto di riferimento delle produzioni di acciaio inossidabile. Un modo per incalzare evidentemente governo e Regione a fare la loro parte. Rispetto al vero e proprio piano industriale, negli ambienti ci si chiede se ne sarà presentato uno nuovo ma l’aspetto va senza dubbio chiarito vis à vis con Burelli.

Andrea Liberati Il gruppo consiliare del M5s in Regione ha intanto presentato un’interrogazione alla giunta di Palazzo Donini sulla presenza di amianto negli stabilimenti Thyssen krupp di Terni e denuncia di aver ottenenuto solo una laconica risposta: «Quattro parole redatte dalla dirigente al ramo – commenta Andrea Liberati – che rendono evidente come, sull’argomento, in Regione siamo ancora all’anno zero, servemonitoraggio su tutto il territorio e la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro rappresenteranno l’esito ultimo e più felice della nostra iniziativa».

Twitter @martarosati28

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