Il piacere dell’esserci: con lo spunto di questo titolo riprende la rassegna Umbria Poesia nell’autunno 2017. Il tema è tra i più accattivanti e complessi: parlare di felicità, declinando l’idea nelle sue possibili forme – da quelle dell’esperienza interiore a quelle dei momenti quotidiani, dalla vita individuale a quella sociale. Che cosa vuol dire felicità? Come può farci riflettere su di essa un’espressione letteraria, piuttosto che la filosofia – a cui il titolo dell’incontro indubbiamente fa pensare…? Quali miti sulla rappresentazione della felicità possono essere sfatati?

Primo incontro La proposta è di entrare nel significato di questa parola, così frequentemente usata, spesso abusata, ma in realtà ardua. Così si può introdurre brevemente il discorso che Maurizio Cucchi e Alberto Pellegatta ci portano nell’incontro del 20 ottobre (dalle ore 19 a Umbrò, via Sant’Ercolano, Perugia), in due momenti: il primo di taglio seminariale e didattico, dedicato agli studenti, e il secondo più sfrangiato per un pubblico diversificato. Maurizio Cucchi, di cui è da poco uscito l’Oscar Mondadori che raccoglie tutte le poesie dal 1963 al 2015, è una delle figure che hanno segnato la poesia italiana di fine Novecento. Dal suo primo libro, Il disperso, del 1976, ha sempre fotografato la vita dell’individuo contemporaneo in una realtà in cui con la crisi delle ideologie i valori sono sempre più frammentati e il senso di precarietà incombente. Lo scenario storico di Cucchi è urbano e occidentale: Milano. Con un linguaggio abbassato e una referenzialità oggettiva la poesia racconta il senso di dispersione nelle coordinate labirintiche di un’esistenza alienante. Pellegatta attraversa in qualche modo tutto ciò e lo trasporta nell’attualità. I suoi testi sembrano chiedere: come si può, se si può, oltre l’eredità delle frammentazione postmoderna essere felici? La più recente raccolta di Pellegatta, Ipotesi di felicità (Mondadori, 2017), delinea infatti una specie di passaggio nella vita di una persona che proietta sulle condizioni di esistenza attuali ipotesi – appunto – di felicità. Queste ipotesi fanno sì che l’attualità sia traslata in una rappresentazione estetica del mondo interiore, che piega e trasforma l’esistenza in una risorsa di paradigmi letterari: reale e fantastica, così come può essere la nostra coscienza di felicità, in un delicato equilibrio tra concretezza e utopia. Questa rappresentazione della felicità può dunque suggerire una forma autoscopica di conoscenza, che vale per il percorso individuale di ciascuno, ma anche l’acquisizione di una consapevolezza relazionale nel nostro vivere sociale? Con questa ipotesi si apre il ciclo di incontri da Umbrò che evolveranno in un progetto polifonico, animato dal problema del significato del ‘fare cultura oggi’, e dalle sue risorse: riflettendo sui valori di un’idea che si potrebbe chiamare di nuovo umanesimo – artistico, economico, politico – coinvolgerà le discipline umanistiche e le scienze, e prenderà avvio dal 2018.

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.