di Paolo Occhiuto

Propone due pianisti d’eccezione, Chick Corea e Stefano Bollani, ma anche due omaggi al passato e il cenone per attendere l’arrivo del 2011, la 18esima edizione di Umbria Jazz Winter che si svolge a Orvieto da mercoledì sera fino al due gennaio. Corea e Bollani da un paio d’anni stanno proponendo questo duo di pianoforte che, nato per essere un incontro effimero, ha assunto invece una dimensione se non proprio stabile, almeno ricorrente. La formula non è molto consueta, ma ci sono illustri precedenti: Bollani con Martial Solal e Corea con Herbie Hancock. I tre concerti orvietani saranno registrati dalla etichetta tedesca Ecm per diventare un disco live.

Non solo Corea e Bollani Quella che secondo una ipotetica anagrafe festivaliera dovrebbe essere l’edizione della maggiore età di Umbria Jazz Winter, offre altri eventi in grado di stuzzicare la curiosità dei jazz fan. Certo lo sono i due quartetti di ottoni rispettivamente guidati dal trombonista americano Ray Anderson con Lew Soloff alla tromba (la Pocket Brass Band) e da Paolo Fresu, con Gianluca Petrella al trombone (la Brass Bang), e lo stesso si può dire dei pianisti Danilo Rea, con una rilettura delle canzoni di Fabrizio De Andrè, ed il giovane cubano Alfredo Rodriguez, un «raccomandato» di Quincy Jones che lo considera uno dei migliori musicisti della sua generazione.

L’omaggio al jazz del passato Il festival prevede anche due omaggi al jazz del passato. Roberto Gatto con il suo quintetto celebra l’arte percussionistica di Shelly Manne, e un quartetto di sax più la sezione ritmica, The Four Others, di cui è leader Harry Allen, rievoca i fasti dei leggendari «four brothers» dell’ orchestra di Woody Herman promettendo jazz d’annata per fans nostalgici e ortodossi. Umbria Jazz Winter ha in cartellone anche Quintorigo (con il progetto Mingus), il trio Rosario Giuliani- Joe Locke – Dado Moroni, il trio di Renato Sellani, le cantanti soul Dee Alexander e Chick Rodgers, alcuni personaggi di casa a Umbria Jazz come la cantautrice K.J. Denhert, Nick the Nightfly ed il sassofonista Gary Brown, mentre e’ al suo esordio il pianista Raphael Gualazzi.

Il jazz tricolore Un concerto importante per il jazz tricolore è quello che vedrà riuniti i vincitori dell’annuale referendum affidato ai giornalisti specializzati dalla rivista Musica Jazz. Tra loro, Francesco Bearzatti, il Tinissima Quartet, Fabrizio Bosso, Roberto Cecchetto, il «nuovo talento» Silvia Bolognesi, oltre ai «soliti» Bollani, Rea, Gatto, Giuliani. Tra conferme e novità, sono loro il meglio espresso dalla scena italiana nel 2010. Due momenti sono centrali: il cenone jazz per aspettare l’arrivo del 2011, e la messa del pomeriggio di Capodanno in Duomo, con il gospel dei Selvy Singers. I canti religiosi sono una presenza costante all’interno della manifestazione umbra. Il festival si svolge tutto nel centro storico orvietano, utilizzando oltre al teatro Mancinelli anche alcuni degli ambienti più storici e suggestivi della città. Sono previsti anche spettacoli all’aperto e itineranti: quest’anno la marching band di New Orleans è stata sostituita dalla umbra Filarmonica Lama, una vera banda con tanto di majorette.

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