Fibre di amianto sotterrate 20 anni fa, maxi discarica abusiva composta da vecchi forni di essiccazione del tabacco. Proprietari pagano bonifica a cinque zeri
di Chia.Fa.
Settanta tonnellate di eternit tombate in campagna. È considerata una delle discariche abusive più grandi scoperte in Umbria, quella individuata dai carabinieri forestali di Marsciano in zona Santa Liberata di Collazzone, dove a partire da alcuni rifiuti che spuntavano tra la fitta vegetazione è venuto alla luce un maxi deposito non autorizzato di eternit, sotterrato lì venti anni fa e rinvenuto in condizioni critiche.
Scoperte 70 tonnellate di eternit “tombate” Immediatamente sono stati identificati i proprietari del terreno, iscritto al patrimonio fondiario di una società agricola e, altrettanto rapidamente, è subito scattato il sequestro. La procura di Spoleto, sul caso, ha aperto un fascicolo di inchiesta ipotizzando le accuse di getto pericoloso di cose e abbandono di rifiuti, ma negli ultimi giorni è scattata la richiesta di archiviazione a seguito sia dell’avvenuta bonifica che dell’intervenuta prescrizione. Sì, perché secondo l’ipotesi degli inquirenti quelle 70 tonnellate di eternit altro non sono che i vecchi forni di essiccamento del tabacco, la cui componente interna è costituita da amianto. Venti anni fa i titolari della società agricola invece di smaltire correttamente i rifiuti prodotti dall’operazione di rimozione dei vecchi impianti hanno optato per tombare la gran quantità di eternit nel terreno circostante, sempre di loro proprietà. In particolare i forestali scavando nell’area di circa mille metri quadrati hanno trovato il materiale pericoloso a una profondità compresa tra uno e tre metri, ma a causa del lungo periodo trascorso l’eternit è risultato completamente sfaldato. A carico dei proprietari è quindi scattato l’ordine di bonifica che avrebbero dovuto fare già allora, ma che effettuano solo oggi, sborsando 100 mila euro.
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