Emilio Duca ©Fabrizio Troccoli

di En.Ber. 

L’ex direttore generale dell’ospedale Emilio Duca si lamentava per le pressioni che subiva da parte della politica. Più nello specifico da Catiuscia Marini e Gianpiero Bocci. Le parole di Ilaria Bernardini, dirigente medico del Santa Maria della Misericordia e stretta collaboratrice del manager rimbombano in aula durante la seconda udienza del processo Concorsopoli nel quale i pm di Perugia ipotizzano a vario titolo un’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata a pilotare le selezioni su indicazione della politica.

L’udienza Una frase, quella pronunciata dalla Bernardini, che infiamma l’udienza perché quando venne sentita dalla guardia di finanza nell’aprile 2019 poche ore dopo il terremoto giudiziario, il nome del «dottor Bocci» non lo aveva messo a verbale. Perché lo fa oggi? «La dottoressa Bernardini viene oggi in tribunale a dire, in mezzo a una montagna di ‘non ricordo’ che tra i politici dei quali Duca lamentava le pressioni c’era il ‘dottor Bocci’ – sono le dichiarazioni dell’avvocato David Brunelli che difende l’ex segretario del Pd umbro -. Non sa però spiegare come mai se lo ricorda solo oggi né quando e per quale motivo ricevette questa lamentela. Curioso che Duca, nelle dichiarazioni rese in sede di indagini, a specifica domanda, escluse che Bocci gli abbia mai fatto pressioni e che in una conversazione con Valorosi dice che Bocci non lo sente da mesi. Una dichiarazione posticcia, puramente generica e comunque del tutto irrilevante».

Il legale della Marini Puntuale la presa di posizione dell’avvocato Nicola Pepe: «Nessuna ingerenza della presidente Marini. Rientrano nelle strette competenze istituzionali della Presidente della Regione gli indirizzi e il monitoraggio relativo all’organizzazione dei servizi, in particolare se attinenti a parti delicate come quelle dell’emergenza connessa alle rianimazioni».

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