Animali in spazi troppo stretti e in condizioni igienico sanitarie non indonee
di Chiara Fabrizi
Sei denunce a vario titolo per maltrattamento di animali, traffico illecito di cuccioli ed esercizio abusivo della professione, nel caso specifico veterinaria. Questo il bilancio delle 21 ispezioni compiute in Umbria dai carabinieri del Nas nell’ambito di un maxi controllo nazionale disposto dal ministero della Salute in strutture sia pubbliche che private dove vengono accolti cani e gatti.
Blitz al canile: quattro denunce In particolare, i militari hanno compiuto un blitz in un canile della provincia di Terni, procedendo alla denuncia dell’attuale direttore sanitario, del suo predecessore, di un veterinario e della presidente del canile, che fa parte di un’associazione di volontario, per maltrattamenti di animali in relazione a spazi considerati dagli uomini del Nas insufficienti e non indonei dal punto di vista igienico sanitario. Per la presidente dell’associazione è anche scattata l’accusa di esercizio abusivo della professione, perché avrebbe svolto mansioni proprie del personale veterinario senza averne titolo, come la definizione delle terapie e la somministrazione dei farmaci.
Traffico di cuccioli Altra inchiesta, invece, quella che riguarda il traffico illecito di cuccioli. I militari hanno intercettato un carico di 17 cuccioli di varie razze provenienti dalla Romania e portati in Italia malgrado avessero un solo mese di vita, quindi con un’età inferiore a quella minima prevista per la commercializzazione. Nei guai è finito il commerciante, ma anche un veterinario umbro considerato compiacente, perché avrebbe attestato l’appartenenza dei cuccioli a razze con pedigree, certificandone di fatto l’allevamento in Italia. Entrambi devono rispondere sia di traffico illecito di cuccioli che di maltrattamenti di animali.