di Marta Rosati
Il terremoto è tornato a spaventare l’Italia Centrale proprio lo scorso martedì e l’ansia di mamme e papà degli alunni di San Gemini è tornata a crescere. A fornire le prime rassicurazioni è il Comune: il consiglio all’unanimità ha approvato un atto proposto dalla maggioranza dandoo mandato al sindaco e alla giunta di predisporre gli interventi che risulteranno più urgenti al termine delle verifiche tecniche sulle scuole, tuttora in corso, impegnando il 50% dei proventi dall’alienazione del Dopolavoro.
Scuole San Gemini La vendita del locale commerciale adibito a bar ha garantito all’ente 108 mila euro, quindi salvo errori matematici 54 mila euro verranno utilizzati per sistemare gli edifici scolastici, almeno in parte, dando priorità alle azioni che saranno ritenute irrimandabili, tanto da prof Angeletti (nominato dal Comune), quanto dall’ingegner Bova (pagato dalle famiglie) che in questi giorni hanno in programma un nuovo sopralluogo congiunto. Visto quanto dichiarato in sede di assemblea dall’esperto di vulnerabilità sismica Paolo Angeletti, non è escluso che una parte della somma individuata possa essere spesa sull’edificio che ospita la palestra dell’istituto comprensivo.
Referendum Nel frattempo tra i banchi della sala consiliare c’è fermento referendario e l’azione dei sostenitori del No alla riforma costituzionale si è tradotta, sempre nella seduta di mercoledì, in una mozione approvata a maggioranza con la quale il consiglio «esprime preoccupazione per il potere assoluto che la riforma conferirà al partito che con il solo 37% dei voti avrà 54% dei seggi alla Camera, e la mortificazione dell’esercizio di democrazia diretta, impegnando i rappresentanti del consiglio stesso a sensibilizzare la cittadinanza in tal senso». Lo stesso atto è stato trasmesso alla presidente della Camera, al presidente del Senato, all’Anci, ai capogruppo delle due Camere e ai parlamentari umbri. Per completezza d’informazione, il sindaco di San Gemini Leonardo Grimani è un sostenitore del Sì.
@martarosati28