di Mar. Ros.

Palazzo Spada rinuncia alla soluzione lampo dell’affidamento diretto per i lavori di smontaggio della Telfer e preferisce avviare un’esplorazione. La procedura dovrebbe essere attivata nella giornata di mercoledì, quando la Valnerina è chiusa già da cinque giorni. Se tutto fila liscio, nella più ottimistica delle ipotesi, entro la prima settimana di ottobre, si potrà tornare a circolare liberamente e in sicurezza anche lungo il tratto attualmente interdetto al traffico. Sul tavolo della prefettura, da uno dei sindaci coinvolti, è arrivata nel frattempo la proposta di un temporaneo accordo con la Erg per sfruttare un percorso alternativo che rimarrebbe nei pressi della Centrale di Galleto con sbocco nel piazzale di Papigno, zona Studios ma per ora non sembra essere in discussione. Magari se ne terrà conto qualora i tempi di intervento dovessero allungarsi molto oltre le aspettative.

Valerina chiusa L’importantissima arteria viaria, interrotta in prossimità della passerella di Papigno, tende in qualche modo ad isolare un’intera valle. Esistono sì percorsi alternativi ma il traffico che vi si è riversato in questi giorni ha messo in evidenza tutta una serie di criticità, denunciate da più parti, che non permettono a chi risiede oltre Papigno di affrontare il disagio senza lamentele. Il primo cittadino di Terni e di conseguenza poi la Provincia, non potevano fare altro che procedere alla chiusura della Valnerina. Sul tavolo ci sono ben tre documenti che lo confermano: la perizia dell’ingegner Capra risalente al 2009; il verbale del sopralluogo dei vigili del fuoco di Terni e la perizia del professionista incaricato proprio dal Comune, ingegnere Francesco Ansuini. Quest’ultimo in particolare, oltre a evidenziare i rischi della struttura, ha certificato l’impossibilità di intervenire con soluzioni temporanee di messa in sicurezza indicando come unica via percorribile quella dello smontaggio definitivo.

Telfer Di smontaggio si parla nel progetto approvato nel 2016 in sede di conferenza dei servizi presso la Presidenza del consiglio dei ministri. Un programma di lavori, condiviso con la Soprintendenza che ha emesso per la Telfer un vero e proprio decreto di vincolo culturale di quel bene di archeologia industriale. Un progetto diverso, si apprende dunque a margine del tavolo prefettizio tra Palazzo Bazzani, Palazzo Spada e sindaci della Valnerina, da quello per cui nel 2015 vinse la gara una ditta umbra: l’impresa all’epoca partecipò per la demolizione dell’opera. La società che invece tramite esplorazione andrà ad individuare il Comune di Terni, dovrà essere in possesso di certificazioni e mezzi adeguati; sarà chiamata alla suddivisione in quattro parti del manufatto in ferro di 100 tonnellate e al posizionamento dei pezzi su muretti in cemento armato per evitare che il contatto col terreno vada a deteriorare ulteriormente il materiale. Come vuole la Soprintendenza, infatti, la passerella Telfer sarà poi restaurata.

@martarosati28

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