Uno sportello dell'Inps

di C.F.

È un vero e proprio Sos personale quello lanciato dal comitato regionale dell’Inps dopo che, negli ultimi due anni, si è assistito a un’emorragia di dipendenti. Precisamente l’organico ha perso 70 unità, in una pratica una flessione del 15 per cento, che ha portato «al minimo storico di forza lavoro mai raggiunto, ossia 386 unità». Per questo il presidente del comitato, Ivano Fumanti, giudica ormai «assolutamente insostenibile» la situazione all’interno degli uffici umbri dell’Inps dove «al mancato turn over che si è protratto per quasi dieci anni, si sono aggiunte uscite per mobilità, quiescenza e altri motivi che hanno messo in serie difficoltà la struttura organizzativa nella sua interezza in tutto il territorio regionale».

Inps, in Umbria persi 70 dipendenti in due anni In particolare, viene precisato che «senza provvedimenti immediati l’Istituto si troverà nei prossimi mesi senza medici, informatici e tecnici, oltre alla carenza di altre figure professionali». Questo perché, oltre all’emorragia che si è consumata tra il 2020 e il 2021, sono in arrivo nel corso dell’anno «ulteriori 19 pensionamenti certi, oltre alle probabili uscite che potranno interessare i vincitori di concorso in altre amministrazioni pubbliche». La carenza di organico, come avviene in qualsiasi realtà pubblica o privata che sia, «mette a rischio – dice Fumanti – l’espletamento dei servizi, aumentando di gran lunga i tempi di risposta nei confronti degli utenti, producendo inevitabilmente liste di attesa e facendo accumulare giacenze, soprattutto per quanto riguarda le invalidità civili».

«Restiamo senza medici, informatici e tecnici» Da qui l’iniziativa del comitato regionale Inps che ha approvato all’unanimità un ordine del giorno già sul tavolo dei vertici nazionali dell’Istituto. Col documento viene chiesto di «velocizzare al massimo sia l’espletamento delle procedure concorsuali rispetto ai concorsi già banditi che la costituzione delle relative graduatorie al fine di procedere quanto prima alle assunzioni, consapevoli che gli eventuali nuovi assunti avranno necessità di un periodo medio/lungo di formazione prima di essere in grado di espletare le mansioni a cui saranno assegnati», ma anche «di procedere all’assegnazione del personale soprattutto in un numero congruo rispetto al fabbisogno delle sedi, dando priorità dove più forte è la necessità».

@chilodice

 

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