di Maurizio Troccoli

La notizia principale è che non pioverà nei prossimi giorni. Quella, immediatamente successiva è che lo schema preso in osservazione offre una proiezione sull’estate che non promette nulla di buono. Lo spiega a Umbria24 Fabio Pauselli, meteorologo di Umbriameteo.

Non piove «Non ci sono perturbazioni – dice – anche proiettandoci con le previsioni a oltre dieci giorni». Tempi lunghi in questo settore, che offrono maggiori margini di attendibilità però, quando i cicli sono stabili e non presentano elementi di novità nell’osservazione. Quanto basta per offrire a un meteorologo la tranquillità di potere dire che «i modelli presi in osservazione non offrono nulla di positivo nel prossimo futuro se non un minimo di instabilità. Vale a dire che nei prossimi giorni assisteremo, al massimo a un leggero calo di temperature, con momenti più freschi».

Previsioni per l’estate Nel tentativo di compiere una proiezione sull’arco dell’estate «c’è preoccupazione che aumenta giorno dopo giorno perchè non c’è nulla che lasci sperare all’arrivo di piogge dai grossi centri climatologici americani e europei» presi in esame e incrociati. «Tendono entrambi – aggiunge l’esperto – a prefigurare una estate secca e asciutta, pochi temporali e significativa presenza di caldo. Circoleranno poche perturbazioni, assisteremo eventualmente solo a temporali brevi e isolati, che sicuramente non incidono sul bilancio pluviometrico».

Gli schemi che si osservano Ma dov’è che si va a indagare per capire che estate ci aspetta? «Lo schema che osserviamo è la depressione che oscilla tra i settori euromediterranei occidentali e quelli centrali, ovvero tra Spagna, Inghilterra e Francia. Quando tende a venire verso l’Italia succede, come accaduto nella prima metà di questa settimana, che è stata calda, poi si sposta più a ovest e genera correnti più umide. Il fenomeno si ripete anche questo fine settimana. Ma questo schema barico si ripeterà fondamentalmente per tutta l’estate, oscilliamo tra periodi con alta pressione, pesante, e quindi con cieli poco nuvolosi e caldi, poi dei cali ma non così significativi da fare passare una perturbazione».

Medie costanti ma danni significativi Questo tuttavia non significa che non pioverà affatto, «no, ma arriverà un acquazzone, ad esempio, che riuscirà a raggiungere anche un livello pluviometrico di 30 40 millimetri, ma alle falde d’acqua ne arriva poca, perché il terreno si farà trovare particolarmente asciutto e duro, quindi l’acqua scivolerà via». Per meglio comprendere di cosa parliamo Pauselli spiega: «Le medie annuali delle piogge possono anche restare stabili, ma i danni no. Perchè fino a 25, 30 anni fa, avevamo 70 millimetri di pioggia a luglio, con tre nubifragi da 20 millimetri l’uno, circa. Oggi potremmo averne uno solo, da 70 millimetri».

Tendenza a acutizzarsi Ma sono fenomeni ciclici oppure c’è qualcosa di straordinario che sta accadendo? «In linea di massima – ancora il meteorologo – sono fenomeni ciclici, ma sono all’interno di un trend che tende ad acutizzarsi. Ovvero le fasi piovose e quelle siccitose tendono a estremizzarsi, generando record in entrambi i fenomeni. Probabilmente tutto è generato dal riscaldamento globale del pianeta. Certo però che a parlare di tendenza alla desertificazione per l’Umbria ci andrei cauto. Perchè avere 3 mesi di siccità non è sufficiente per arrivare a queste conclusioni. Poi arriva ottobre e novembre, come è ovvio. L’Umbria, tra l’altro, presenta una predisposizione al sollevamento di masse d’aria per la presenza di rilievi montuosi, fattore che, tendenziamente, dovrebbe aiutare contro l’ipotesi di desertificazione».

Consigli per l’acqua E a proposito di danni, pur con le medie costanti, il consiglio che arriva dal meteorologo, particolarmente per chi lavora in agricoltura, è quello di «programmare il più possibile le fasi durante l’anno. L’imprenditore agricolo deve sempre più stare sul pezzo e consultare le previsioni, sia per non incorrere nell’errore di annaffiare quando sta per piovere, sia per la programmazione dei trattamenti». Ovviamente oltre al sempre primario consiglio di non disperdere o sciupare l’acqua, piuttosto attrezzarsi per conservarla o centellinarla quando è necessario.

Twitter@MauriTroccoli

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