Walter Orlandi, direttore generale azienda ospedaliera Perugia - Foto Fabrizio Troccoli

Lunedi, nell’aula Grande del Santa Maria della Misericordia di Perugia, sono stati presentati i risultati della raccolta differenziata che attestano l’azienda ospedaliera di Perugia ai primi posti nella classifica nazionale delle strutture sanitarie più virtuose in tema di tutela di salute e igiene ambientale. Dal 2011 al 2013, la raccolta differenziata effettuata è passata dall’iniziale 16,89% al 41%, incremento notevole se si considera che in ospedale non tutti i materiali possono essere avviati a recupero, quando soggetti a contaminazione da sostanze e medicamenti. Alla conferenza stampa sono intervenuti: Wladimiro Boccali, sindaco di Perugia, Lorena Pesaresi, assessore Politiche energetiche ed ambientali, Walter Orlandi, direttore azienda ospedaliera, Manuela Pioppo, direttore sanitario,  Giuseppe Sassaroli, direttore generale Gesenu, Massimo Pera, dirigente servizi Gesenu.

Alcune cifre Ospedale di Santa Maria della Misericordia, una città nella città: 15.000 visitatori al giorno, 52 strutture complesse, 800 posti letto, 9 milioni di prestazioni ambulatoriali l’anno. Una quantità di rifiuti prodotti, sanitari e non, per i quali l’azienda ha affrontato il problema dello smaltimento in modo «conforme alle direttive in materia», è scritto in una nota dell’azienda ospedaliera. «Il piano di raccolta differenziata – continua la nota – è stato attuato con l’installazione di contenitori diversificati per tipologie di rifiuti, ogni fase ha comportato l’impegno di tutti e il coordinamento degli addetti alle pulizie di ciascun reparto. Sono stati consegnati 400 cestini per camere degenza e bagni, 120 mastelli per medicherie, sale medici ed infermieristiche, 30 contenitori in alluminio per i corridoi. La campagna d’informazione e di sensibilizzazione ha riguardato ogni livello d’intervento professionale, interno ed esterno: direzionale, medico, infermieristico, ausiliario e di fornitura servizi. Si sono svolti numerosi incontri formativi, che hanno coinvolto circa 650 operatori, e sono state realizzate campagne di comunicazione costanti con adesivi, locandine, promemoria, volantini, video. Da sottolineare il monitoraggio costante delle attività e il dato finale di valutazione qualitativa e quantitativa che conferma, nonostante la raccolta differenziata spinta nelle strutture ospedaliere in Italia non sia ancora molto diffusa, che tra gli Ospedali di grandi dimensioni, dove non figurano esempi significativi, il Santa Maria della Misericordia è una valida eccezione. Con la finalità di raggiungere un importante obiettivo, l’azienda ospedaliera di Perugia, infatti, in collaborazione con il Comune di Perugia e Gesenu, è passata in poco tempo da una fase di sperimentazione, avviata nella prima “stecca” dell’ospedale, all’ampliamento nel resto della struttura, con soddisfazione dell’intera comunità sanitaria e ricettiva. Le significative percentuali di raccolta conseguite dimostrano come sia possibile, anche in agglomerati sanitari complessi, concorrere alla riduzione del flusso di materiali da avviare a smaltimento, alla valorizzazione delle componenti merceologiche dei rifiuti (plastica, vetro, carta, legno), sin dalla fase di raccolta, alla facilitazione del recupero di materiali e di energia, alla riduzione dell’impatto negativo sull’ambiente, alla promozione di comportamenti corretti», è scritto nella nota.

Il direttore generale Così Walter Orlandi: «Abbiamo sempre creduto nella necessità di azioni qualificanti e concrete per quanto riguarda l’impatto ambientale e la salute pubblica, in considerazione dell’ampiezza del nostro Ospedale (oltre 200mila mq) e dei benefici da garantire alla collettività. Da quando la campagna di adesione al progetto di raccolta differenziata è partita, si è sviluppato un cambiamento culturale che ha coinvolto sia gli operatori sanitari che i cittadini, con risultati positivi, ancora migliorabili, ma già di piena soddisfazione, tenuto conto il breve tempo a disposizione per dare luogo a questa nuova fase. L’Ospedale di Perugia si è impegnato anche nell’ecosostenibilità, inaugurando nel 2013 un impianto fotovoltaico e una centrale di trigenerazione, che permettono un sostanziale risparmio di emissioni oltre che economico. Queste attività confermano un concetto già espresso in più occasioni, ovvero, che “ la cura dell’uomo appartiene al medico, ma l’uomo ha l’obbligo di prendersi cura del proprio habitat socio sanitario quale luogo di salute».

Il sindaco Wladimiro Boccali ha detto: «Ci inorgoglisce l’ultimo risultato nazionale, che assegna alla Regione Umbria il secondo posto nella graduatoria delle regioni italiane impegnate con successo nelle politiche di green economy. Veniamo dopo il Trentino Alto Adige, regione avvantaggiata in quanto a statuto speciale, che si avvale pertanto di cospicui finanziamenti per attuare azioni in tale direzione. Questa classifica va comunicata ai nostri cittadini, che ne sono i protagonisti; a volte, si ha invece la sensazione che i media si soffermino su dati, inoltre non ufficiali, che mettono in cattiva luce il nostro territorio. Il Comune di Perugia ha ottenuto risultati eccellenti nella raccolta differenziata, accettando una sfida di non facile esito per molteplici ostacoli da superare. L’Amministrazione Comunale ha saputo trasferire le sue volontà agli organi tecnici che a loro volta hanno messo in atto strategie con risultati positivi, condivisi sempre con i cittadini. Una sfida che riteniamo di aver vinto, pur con futuri necessari aggiustamenti e miglioramenti da apportare. In questo contesto, l’aver individuato la cittadella sanitaria dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, ha rafforzato le nostre convinzioni, visto che le difficoltà sono superiori quando si opera in contesti speciali e non omogenei. Si tenga conto che la soddisfazione di oggi, con la diffusione dei dati della raccolta differenziata ottenuta in soli due anni, è diventata una realtà con performance di valore ed esempio a livello nazionale per strutture affini».

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