Un dottore intento a spiegare una manovra di disostruzione

Seicento camici bianchi della Società italiana di pediatria d’urgenza, la Simeup, domenica 13 ottobre effettueranno dimostrazioni pratiche sulla disostruzione da corpo estraneo e rianimazione cardio-polmonare per i bambini vittima di incidenti, per cause le più diverse. All’iniziativa partecipano anche i medici della struttura complessa di Pediatria dell’Azienda ospedaliera di Perugia che hanno allestito un gazebo in Piazza della Repubblica. Coordinati dai dottori Edoardo Farinelli e Luigi Ferrero, i pediatri effettueranno dimostrazioni ai cittadini dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30. Secondo i dati riportati dal ministero della Salute sono circa 80 mila i casi di soffocamento che avvengono ogni anno in Italia, mille i più gravi che obbligano i pazienti al ricovero. «L’iniziativa si ripete oramai da tempo – dice Farinelli – e sicuramente è servita ad alzare il livello di conoscenza di problematiche che possono essere risolte dai genitori, insegnanti e quanti hanno la responsabilità di occuparsi degli adolescenti. Generalmente la media degli incidenti di età pediatrica avviene alla presenza di adulti che spesso sono impreparati ad affrontare una situazione di emergenza e domenica, anche con l’aiuto di manichini, effettueremo delle dimostrazioni pratiche».

Molti i casi ogni anno Dicono gli esperti che il soffocamento da corpo estraneo resta una delle principali cause di morte per i bambini di età inferiore ai 3 anni: un boccone di cibo di traverso o un piccolo oggetto nella trachea possono essere fatali se non si interviene in tempo. In Italia sono circa 50 ogni anno i bambini che perdono la vita per una ostruzione delle vie aeree. Per questo motivo la Simeup ha organizzato, per il dodicesimo anno consecutivo, una giornata nazionale che ha l’obiettivo di diffondere quanto più possibile la conoscenza delle «manovre per la vita». Gli istruttori Simeup insegneranno gratuitamente a grandi e piccoli le manovre da effettuare in caso di ostruzione delle vie aeree e, per la prima volta, la manovra cardio-polmonare da eseguire in caso di arresto cardiaco. «Perché – sottolineano i sanitari- in una situazione di emergenza chiunque, se preparato, può fare la differenza».

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