di Chiara Fabrizi

Una piastra sismica “gradonata” in cemento armato, con un’estensione di 6 mila mq da collocare sotto il paese di Castelluccio di Norcia al fine di dotarlo di una sorta di terreno artificiale in grado di ridurre fino a 10 volte l’intensità delle oscillazioni provocate dal sisma. L’investimento girerebbe intorno ai 5 milioni di euro, a fronte dei 25-30 milioni che occorrono per restituire alla comunità locale case, magazzini e negozi quasi interamente rasi al suolo dal sisma del 30 ottobre 2016, mentre in termini temporali l’obiettivo è di completare la realizzazione della grande piastra “gradonata” nel giro di un anno, dopodiché si potranno iniziare a muovere i cantiere per la ricostruzione vera e propria degli edifici demoliti o sopravvissuti alla terribile scossa di magnitudo 6,5 della mattina del 30 ottobre 2016.

Maxi piastra sotto al paese di Castelluccio L’intervento è stato presentato nei giorni scorsi alla comunità di Castelluccio, composta dai proprietari di circa 150 unità immobiliari tutti coinvolti nell’inedita applicazione del cosiddetto sistema di “ground isolation”, nato in Nuova Zelanda e in Giappone, ma poi utilizzato in California, Turchia e in Italia soprattutto per i ponti, oltreché per l’Ospedale del Mare di Napoli. Il prof Marco Mezzi, della facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia, coordina gli studi preliminari e a Umbria24 giovedì ha spiegato: «L’applicazione di questo sistema di isolamento del terreno è nota in tutto il mondo e garantisce una protezione elevatissima, che consiste non soltanto nell’assenza di crolli in caso di terremoti anche di magnitudo 6,5, come avvenuto nel 2016, ma perfino di danni lievi».

Prof Mezzi: «Non più crolli né danni lievi» Da un punto di vista tecnico può non essere appropriato, ma in altre parole la grande piastra su cui si conta di far rinascere Castelluccio “rallenterà” le oscillazioni del terremoto, facendo sì che il paese dondoli lentamente anche in caso di scosse di elevata intensità. Se il “ground isolation” non è una novità per gli ingegneri esperti di cantieri in zone sismiche, l’intervento atteso a Castelluccio ha almeno due elementi inediti, che lo rendono di fatto unico al mondo: «Generalmente – spiega Mezzi a Umbria24 – questo sistema viene adottato in occasione della costruzione di nuovi edifici, mentre qui ci ricostruiamo sopra un intero borgo, dopodiché a caratterizzare la piastra di Castelluccio è anche la forma “gradonata” a dispetto di quelle con superfici piane che vengono realizzate in tutto il mondo». Cinque milioni di euro di investimento e un anno in più di lavori, sui tre programmati, che la finanza pubblica e la comunità di Castelluccio si accolleranno affinché nel cuore dei Sibillini il terremoto non faccia più paura.

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